Paola Borboni, una delle grandi attrici del teatro italiano del 900, collabora con Radio Hanna Roma insieme al marito Bruno Vilar dopo essere stata a lungo una ascoltatrice della radio stessa. Insieme al marito ha creato un recita per gli ascoltatori della radio in cui si racconta con sfrenata ironia e tira fuori dal cassetto della sua memoria episodi professionali e privati. Il recital è stato registrato in teatro alla presenza di 300 persone dai tecnici della radio e poi proposto in onda nei giorni seguenti. Riteniamo questo documento sonoro di eccezionale valore per la caratura del personaggio e per l’impegno che una piccola radio locale ha profuso nel trasmettere una pagina di così alto profilo culturale. Per tutti coloro che volessero approfondire la conoscenza di Paola Borboni qui di seguito riportiamo una sua biografia. Buon ascolto.
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Biografia (tratta da teatro.org)
Paola Borboni, nasce a Golese di Parma (PR) il 1 gennaio del 1900 da una agiata famiglia (padre impresario teatrale e madre erede di una fiorente industria).
In maniera del tutto fortuita, debutta a 16 anni, nel 1916, con la compagnia di Alfredo De Sanctis nel "Dio della vendetta", dove all’ultimo momento sostituì una giovane attrice malata.
Solo due anni più tardi diventa la prima attrice nella compagnia Wronowska-Calò e poi con Irma Grammatica (1920) accanto a Armando Falconi, nella quale interpreta un repertorio brillante rivelando le sue doti di attrice versatile ed ironica. Negli anni 1921-1929 interpretò parti leggere e brillanti che, anche grazie alla sua prepotente bellezza, le procurarono un successo immediato.
Nel 1925 il suo spirito audace ed esuberante scandalizza l'Italia apparendo seminuda in "Alga marina" di Carlo Veneziani. Il suo sterminato repertorio le consente di recitare in parti brillanti e drammatiche, dai testi del grottesco ai classici, da vamp di rivista a eroina tragica. Verso la fine degli anni venti conosce Luigi Pirandello e rimane affascinata dalla personalità del drammaturgo siciliano
Nel 1930 con la compagnia Lupi-Pescatori, abbandonò i toni briosi della precedente recitazione, e si dedicò alla ricerca di una più drammatica interiorità che la portò nel 1933 a essere prim’attrice al fianco di Ruggero Ruggieri. Nel 1934-1935 intraprese il capocomicato con Carnabucci e nel 1936 con Giorda; spiccano in questi anni le sue interpretazioni di "Tovarith" di Deval e della "Milionaria" di Shaw; nel 1937-38 fu con Cimara e nel 1938 con Betrone. Nel 1940 partecipò a una rivista "Mani in tasca naso al vento", allo scopo di raccogliere una somma sufficiente a fondare una compagnia pirandelliana.
Dopo essere tornata per una stagione con Ruggieri, nel 1942 diede vita alla Pirandelliana con Lamberto Picasso. Rivelando profonda sensibilità per la drammaturgia dello scrittore siciliano con l’interpretazione di 16 drammi tra cui memorabili furono quelle di "Vestire gli ignudi" e "La vita che ti diedi".
Nel 1945 si unì nella vita e in teatro con Salvo Randone e con la regia di Costa portò in scena "Vento Notturno" di Ugo Betti e "Viaggio senza fine" di O’Neill. In quei anni la Borboni fece scelte coraggiose per i suoi tempi, interpretando opere straniere inedite in Italia, di Guitry, Deval, O'Neil e Shaw oltre ad interpretare magistralemente le opere di Shakespeare e Alfieri. Nel 1956 interpretò "Il Crogiulo di Miller" con la regia di Luchino Visconti e nel 1958 la parte della signora Iang in "L’Anima buona di Sezuan" di Brecht con la regia di Stehler. Nello stesso anno fu Pilucchero in la "Rosa di Zolfo".
Per quanto riguarda il cinema fra le tantissime (oltre 70) interpretazioni “di nessun valore", come dice lei, le sue preferite sono "La locandiera" (1944) di Luigi Chiarini, "Gelosia" (1953) di Pietro Germi, "I vitelloni" (1953) di Federico Fellini e "Per grazia ricevuta " (1971) di Nino Manfredi.
A Partire dal 1954 Paola Borboni fu di fatto la creatrice di una nuova forma di spettacolo teatrale portando in scena e curando una serie di recital composti da diversi scritti drammatici che autori italiani realizzarono per la sua recitazione, come Savino; Bacchelli (splendido il monologo La serpe grigia), Buzzati, Terron, Nicolaj, Landi e Laj.
Nel 1972 prese parte al musical "Ciao Rudy" di Garinei e Giovannini con Oreste Lionello. In questo stesso anno più che settantenne si sposò con il poeta e attore Bruno Vilar di quaranta anni più giovane di lei. Nel 1978 Vilar restò vittima di un incidente automobilistico, in seguito alla quale Paola Borboni fu costretta alle stampelle.
Accanto al marito si era esibita nel 1975 in uno spettacolo cabaret intitolato "Io Paola Borboni", senza tralasciare recite impegnative come "La Casa di Bernarda Alba" di Garcia Lorca, "La professione della signora Warren" di Show, e con la regia di Aldo Trionfo in "Lady Edoardo" di Marlowe. Nel 1978 Interpreta una parte nello sceneggiato tv “George Sand” con la regia di Albertazzi accanto allo stesso Albertazzi, Anna Proclamer, Elisabetta Pozzi e Marisa Sannia. Dal 1979 al 1995 ha preso parte a numerosi spettacoli sempre con compagnie diverse "Harold e Maud"e di Higgins (!979), "Tartufo" di Moliere (1980), "Spirito allegro" (1981) di Coward con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, "Tre civette sul comò" di De Baggis (1982), "Stratagemma del bellimbusto" di Farquahar (1984), "Così è se vi pare" di Pirandello con la regia di Zeffirelli (1984-1985), "Il Ferro" di D'Annunzio (1984), "Re Lear" di Shakespeare dove nella riduzione a soli due personaggi di Serpieri interpretò la parte del re (1985), "Yerma" di G.Lorca (1986), "Sogno romantico, ovvero le divine alla sbarra" di Menegacci, spettacolo balletto con Carla Fracci (1987), "Clitemnestr"a di Yourcenar (1988), "Il giocatore" di Goldoni (1988-1989) di nuovo "Tartufo" di Moliere(1988), "Savannah Bay" di Dura (1989), "Histrio" di Mario Luzi (1989-1990), ancora "Tartufo" di Moliere (1991-1992), "Io e Pirandello" (1991-1992) e "il Berretto a sonagli" di Pirandello (1993-1994) con la regia di Bolognini.
Nel 1992 il poeta e drammaturgo Mario Luzi scrive per lei il dramma "Io Paola la Commediante". Nel corso della sua carriera Paola Borboni ricevette numerosi premi (Duse, San Genesio, Simonini, Khaos) e onorificenze come il titolo di Commendatore della Repubblica, la cittadinanza onoraria di Milano.
L'energica Paola Borboni si spegne il 4 aprile del 1995, a Varese
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